Attualità (1-12-2019)

VEGLIATE! STATE PRONTI!”

Il rischio più grosso è quello di vivere, giorno dopo giorno, come se nulla fosse. Immersi nel grigiore, sperduti in una complessità che non lascia intravvedere alcuna direzione, incapaci di cogliere gli indizi di ciò che sta per accadere, annegati in un’opacità senza via d’uscita, tutti presi dalle incombenze correnti: “mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito”.
Qualcuno obietterà: Ma cosa c’era di male in quello che facevano? In effetti non c’era nulla di male. Ma noi non siamo venuti al mondo solo per soddisfare le necessità della vita fisica e per avere una vita affettiva. C’è qualcos’ altro…
Ed è proprio questo che manca ed impedisce a quegli uomini di cogliere ciò che stava per accadere. Il riferimento non privo di una certa drammaticità: “non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e li inghiottì tutti”.
Un finale tragico che Gesù non esita a prendere come punto di riferimento per lanciare un duplice avvertimento: “vegliate e state pronti”.
“Vegliate”, cioè scuotetevi dal sonno, uscite da una situazione di incoscienza, di appannamento, di intorpidimento. Il Signore Gesù ritornerà nella gloria, ma non sappiamo quando. Ecco perché bisogna tenere gli occhi bene aperti, perché la sua venuta diventi momento di grazia e non di perdizione, compimento di una speranza coltivata nel tempo e non tragico risveglio.
“State pronti”, cioè non fatevi cogliere di sorpresa. Essere pronti per il discepolo comporta alcuni atteggiamenti e alcune scelte:
prendere a cuore, innanzitutto, la sua relazione con Dio. E’ questo il filo tenace che ci impedisce di perderci, di smarrirci, di venire meno, nei diversi frangenti della nostra storia individuale e collettiva;
aprire il proprio cuore a quella Parola che, sola, può tracciare il cammino della vita, svelandoci il progetto di Dio, la sua azione di salvezza;
vivere una solidarietà operosa per costruire un mondo più giusto, all’insegna dell’equità, della condivisione e della fraternità. Solo in questo modo il cristiano può attendere con fiducia il ritorno del suo Signore. Solo così la sua venuta diventa un appuntamento di grazia e di gioia.

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