Attualità (12-02-2017)

GESU’ GUARISCE LE RELAZIONI UMANE

Ansia, angoscia, depressione sono le malattie del nostro tempo. Spesso esse dipendono da relazioni frustranti con noi stessi e con gli altri. Gesù ci invita a rivolgere lo sguardo dentro di noi. Egli non viene per criticare o sostituire la legge dei Padri, ma per completarla superando gli atteggiamenti formali e convenzionali di scribi e farisei. La sua attenzione non si rivolge soltanto ai fatti, ai comportamenti e agli atteggiamenti esteriori sanzionabili dalla legge, ma in particolare alla nostra disposizione interiore, alla nostra intenzione, che nessuna legge può punire.
A proposito del comandamento “Non uccidere!”, ad esempio, Gesù condanna non solo l’assassinio, ma anche l’ira, la rabbia che talvolta proviamo e le parole di disprezzo che potremmo rivolgere agli altri. Ci invita ad allargare lo sguardo dai fatti, con la loro dimensione oggettiva, ai sentimenti e alle parole, che hanno radice nella nostra soggettività, nell’interiorità dell’uomo. In questa prospettiva Gesù chiede di riconciliarsi con il proprio fratello, quando ci ricordiamo “che ha qualcosa contro di noi” e ci invita a trovare un accordo personale e diretto con i nostri avversari, prima che intervenga la legge, con tutto il peso della sua costrizione oggettiva. Guardare dentro di sé, riconoscere i propri aspetti d’ombra e i propri punti di caduta, prendersi cura, insomma, della propria anima, è condizione indispensabile per risanare la relazione con l’altro.
I vangeli narrano come Gesù opera spesso guarigioni miracolose, fin dalla sua prima comparsa nella sinagoga di Cafarnao, quando libera l’indemoniato dallo spirito impuro che Lo possiede e gli impedisce la relazione con gli altri. Gesù dice al demonio: “Taci!”. Perché la nostra anima sia pura e la nostra volontà libera è necessario far tacere quelle pulsioni che pretendono una soddisfazione immediata! Solo facendo tacere le pulsioni, che sono inscritte nell’ordine del bisogno, si apre lo spazio per il desiderio che si costituisce solo su uno sfondo di libertà. Oggi, nella società dei consumi che spinge l’acceleratore sulla soddisfazione immediata di desideri indotti e quindi di bisogni, si tratta di un compito piuttosto difficile, ma che va assolto con la chiara consapevolezza che solo così è possibile conquistare un equilibrio psico-fisico indispensabile per il proprio ben-essere.

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