IL PRESEPE E LA CROCE
Un filo sottile per noi cristiani lega la nascita di Gesù e la sua passione e morte. Il legno della mangiatoia ci riporta al legno della croce e il freddo della notte di Natale, già ci presenta la freddezza dell’amore e dell’amicizia che Gesù durante la sua vita ed in modo particolare quando sarà innalzato sulla croce troverà accanto a sé (eccetto sua Madre e alcune altre persone).
Oggi, spesso polemiche inutili e tante volte fuori luogo, vorrebbero eliminare da molti ambienti sia il segno del presepe che quello ancora più forte per noi cristiani della croce.
Ma a chi danno noia questi due segni ? Ai bambini, dicono alcuni e comunque bisogna rispettare in una scuola ’laica’ o in altro ambiente, le diverse professioni di fede.
Certo, il rispetto degli altri, è fondamentale e necessario in una società come la nostra pluralista e varia, ma diciamolo con onestà, non fa male a nessuno (anche a chi non è credente) il ricordo della bellezza di una famiglia o ancor più il mistero del dolore che nel silenzio dalle aule (da quelle di scuola a quelle della giustizia) accompagna la nostra vita. E’ proprio il silenzio sulla bellezza della famiglia e sul dolore degli altri che rendono una società (forse più avanzata tecnicamente) molto più arretrata nell’umanità e nello spirito di solidarietà.