Attualità (24-11-2019)

LA SIGNORIA DI DIO  E IL POTERE DEGLI UOMINI

La tradizione ebraica attribuisce solo a Dio il vero potere e non a un re o ad un imperatore. E’ Dio che dà ordine al mondo, che amministra la giustizia vera, che guida il suo popolo verso la terra promessa. La tradizione ebraico-cristiana porta con sé una profonda secolarizzazione del potere terreno. Mentre nelle altre religioni antiche, dagli Egizi ai Romani, il faraone o l’imperatore si vantavano di essere semidei e pretendevano obbedienza e venerazione, qui i titolari del potere politico vengono considerati semplici uomini e adorarli è idolatria.
Abbiamo vissuto il pericolo dell’idolatria anche nelle società moderne, con il culto dei dittatori. Nella Germania hitleriana si insegnava ai bambini a pregare il Fuhrer e lo si chiamava “il redentore”.
Nel rapporto tra cristianesimo e politica, vale sempre la testimonianza dei martiri (=testimoni), che si rifiutano di adorare i potenti del momento.
L’annuncio del Dio ebraico e cristiano porta con sè una carica anti-idolatrica che ha precise conseguenze: 1) il potere politico non è divino, perciò non è assoluto, ma umano e relativo. L’obbedienza deve essere critica e il potere si può modificare per renderlo sempre di più a servizio della persona umana. La distinzione tra Dio e Cesare non riguarda solo le sfere di competenza (Il culto a Dio e le tasse a Cesare), ma è una distinzione tra poteri qualitativamente diversi: l’uno infinito, l’altro finito. 2) Se solo Dio è signore, nessun uomo può essere signore di un altro. La signoria di Dio crea tra gli uomini relazioni di libertà e uguaglianza. Nessuno può disporre dell’altro come uno schiavo o un oggetto. Ogni essere umano, anche il più piccolo, ha un valore infinito e una dignità assoluta alla quale bisogna prestare riverenza. 3 ) In Cristo la regalità di Dio si manifesta sulla croce. Questa figura dà all’esercizio del potere dell’uomo sull’uomo la caratteristica del servo, che esercita il potere non derivante da sé, ma da colui che serve, al cui bene è finalizzato il suo operare e al cui giudizio egli è sottoposto. 4) La regalità di Dio si esprime nel valore che l’altro divenga protagonista della propria vita e della propria felicità e dunque nel radicale rispetto della sua libertà. La signoria del Dio-uomo è segnata dall’inizio alla fine da un rispetto divino per la libertà umana: dall’annunciazione, quando Dio chiede il ‘sì’ a Maria per essere ospitato nel suo grembo, alla crocifissione, quando il Padre accoglie il dono del Figlio sulla croce.

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