Attualità (27-10-2013)

LE SLOT MACHINE

Il Parlamento e il Governo non trovano il modo, perché non vogliono, di vietare il gioco d’azzardo che rovina individui e famiglie. Potenti lobbies, interessi poco trasparenti e l’interesse stesso dello Stato impediscono l’approvazione di una legge al riguardo. Addirittura, sia pure accompagnata da bigotti avvertimenti sul pericolo di diventare dipendenti, ne è aumentata la pubblicità su televisioni e internet. Ora si muovono le regioni. Lombardia, Toscana, Emilia Romagna e Lazio hanno già approvato leggi sulla ludopatia che prevedono il divieto di istallare slot machine nel raggio di 500 metri da scuole, chiese, moschee e luoghi frequentati da minori e incentivi ai locali e circoli che, avendo le slot machine, decidono di disfarsene.
La sete di guadagno chiude gli occhi per non vedere l’immoralità di un gioco legalizzato per estorcere soldi ai disperati. E il fenomeno aumenta anche in un periodo di crisi economica come quello che stiamo vivendo.
Sì, perché il gioco delle macchinette mangiasoldi fa leva sulle persone più fragili e indifese e le rende dipendenti. Infatti, il giocatore, se vince, vuole provarci ancora; se perde, ci riprova per cercar di recuperare quello che ha già perso.
Alcuni locali, con gestori più sensibili, anche dalle nostre parti, hanno tolto le slot machine, rinunciando ad un discreto profitto economico.
Altri, compresi quelli che si fregiano dell’aggettivo “cristiano”, continuano a tenerle. Affermano di essere “punti di aggregazione”; ma chi aggregano le macchinette mangiasoldi? E’ così evidente, invece, che isolano e chiudono in se stessi!
Non potrebbero essere sostituite da più innocui e divertenti biliardini e tavoli da ping pong, che sicuramente promuovono socialità e non rapinano i portafogli della gente?
Nel nord Italia si va diffondendo il movimento “No Slot”, che raggruppa singoli cittadini, associazioni culturali e di volontariato che sensibilizzano al problema politici e amministratori, promuovono tra la gente l’”obiezione di coscienza” alle slot machine, sensibilizzano, sostengono e incoraggiano i gestori di locali che rinunciano a usarle, orientando da loro nuova clientela adeguatamente sensibilizzata e responsabilizzata. Da noi le Acli (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) sono tra i promotori di questo movimento, a differenza dell’MCL (Movimento Cristiano Lavoratori), che invece resta tra i gestori di slot machine.
Perché i consigli e i presidenti delle “venerabili” confraternite e i responsabili delle associazioni del nostro territorio, così attenti alla salvaguardia del paesaggio intorno alle chiese e sensibili alle tradizioni e alle devozioni religiose, non promuovono anche da noi un movimento di questo tipo?
Su alcune situazioni si interviene esprimendo aperto dissenso; il silenzio e l’inerzia su questi argomenti, assai più importanti, potrebbe essere letto come approvazione e collusione con chi specula sulla debolezza della gente.
Ancora una volta si pone la necessità di una scelta tra il bene individuale, di qualcuno, e il bene di tutti, il tanto nominato “bene comune”.

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