XI domenica ddel t.o. anno c – CHI E’ PER TE GESU’?
E’ questa la domanda che la liturgia pone alla coscienza di ogni cristiano. Forse un maestro di etica umana, alla pari di molti altri, o piuttosto il “regno di Dio”, in persona, dentro la storia di ognuno? Così come indica la Parola oggi proclamata, potremmo dire che in lui appare a noi il vero volto di Dio, la misericordia fatta carne. E’ il vangelo di Luca a orientarci in questa direzione: nel racconto della peccatrice salvata dalla sua fede, riconciliata con se stessa e con Dio, noi tutti possiamo rivederci. In Gesù, dunque, il nostro futuro è già presente: non abbiamo davanti la prospettiva di un fallimento della nostra vita, ma quella di una pienezza di senso. Perciò a tutti noi viene anche affidato il compito di testimoniare questo volto di bontà e di perdono: nessuno può restare indifferente dopo aver udito il messaggio oggi proclamato.
E’ proprio il vangelo a rivelarci la vera realtà di Gesù. Egli non solo annuncia la misericordia di Dio, come avevano fatto i profeti, ma si mostra a noi come la misericordia di Dio fatta carne. Alla donna, che tutti identificano come una peccatrice, egli dichiara: Ti sono perdonati i tuoi peccati. E anche: La tua fede ti ha salvata. La salvezza, però, non è un automatismo: alla donna è stato perdonato e quindi “ha molto amato”.
In modo simile la prima lettura narra del peccato e del pentimento di Davide: è la disponibilità alla Parola di Dio, proclamata a Davide dal profeta Natan, che apre il cuore dell’uomo e crea la condizione interiore per accogliere la misericordia di Dio.
L’obbedienza alla Parola appare, nella seconda lettura, come fede che giustifica l’uomo e apre la porta alla salvezza. Essa infatti è abbandono fiducioso all’amore di Dio nei nostri confronti.
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