Vangelo della domenica (12-10-2014)

XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
IL GRANDE RADUNO FINALE

Il tema della “convocazione” e del “raduno” universale percorre tutta la Scrittura come un obiettivo che Dio si è prefisso fin dall’origine del mondo. Questo disegno si realizza in Cristo. Dio vuole operare questo raduno attraverso il popolo di Israele, ma, a seguito del suo rifiuto, questa riunione universale si farà intorno al Cristo crocifisso e risorto.
E’ Dio, attraverso Gesù, che convoca questo raduno, ma il suo disegno di riunificazione non potrà riuscire senza l’attiva partecipazione e collaborazione dell’uomo. Il regno di Dio non discende dal cielo come un lampo. Se è vero che Cristo costituisce la pietra d’angolo della costruzione, gli uomini non possono esimersi dal collaborare all’innalzamento dell’edificio. Più nessun privilegio è riconosciuto ad Israele per questa riunione universale. E’ l’atto di nascita di un nuovo universalismo, del resto già previsto nell’antico Testamento. Il convito sul monte il Signore lo preparerà per tutti i popoli (1a lettura).
Dal giorno della Pentecoste il segno e il luogo privilegiati della riunione universale voluta da Dio è la Chiesa. Il miracolo delle lingue e la presenza  a Gerusalemme di genti venute da ogni parte del mondo esprimono bene fin dal suo nascere la natura e la missione della Chiesa, il cui mistero può esprimersi proprio in termini di convocazione e di raduno. La Chiesa non è fedele a se stessa se non si pone come ponte che unisce gli uomini con Dio e fra di loro. Essa ha per compito quello di andare incontro agli uomini e di raggiungerli là dove si trovano
Nei tempi passati la Chiesa radunava, oltre che  intorno all’Eucarestia. anche in molti altri settori della vita e dell’attività umana; oggi questo compito è molto diverso per le mutate situazioni. Potremmo dire che il vero raduno degli uomini oggi avviane al di fuori della sfera d’influsso della Chiesa, quando non in opposizione ad essa. La convocazione degli uomini avviene oggi attorno agli ideali di giustizia, di liberazione, di presa di coscienza della propria dignità. Gli uomini si ritrovano uniti nella lotta contro le malattie, la fame, nel tentativo di liberarsi dalle schiavitù e dai limiti delle forze della natura, si raccolgono intorno alla scienza e alla tecnica alle quali credono come a una nuova e terrena speranza. Questa raccolta è sostenuta dai grandi mezzi di comunicazione.
Questo è il terreno dove gli uomini oggi si incontrano, un terreno che sembra escludere la preoccupazione religiosa, spesso vista come antiquata e intimista, e, quindi, inutile. In questa situazione il cristiano prova la sensazione di sentirsi escluso; ma egli deve essere come lievito nella pasta, immerso, da solo e come comunità nelle realtà quotidiane. La convocazione della Chiesa nel mondo di oggi, passa attraverso la testimonianza dei credenti che non può chiudersi nei riti e nelle preghiere, ma è un appello per tutti alla salvezza e a una “riunione” molto più totale e profonda di quella che l’uomo riesce a costruire con le sue mani.

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