Vangelo della domenica (22-02-2015)

22 feb 2015 Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo

Il brano di questa prima domenica presenta dei versetti, nei quali Marco indica quattro elementi
chiave di tutto il Vangelo:
1. Il tempo è compiuto
2. Il Regno di Dio è vicino (= è qui)
3. Convertitevi
4. Credete al Vangelo.
Entriamo dentro ad ognuna di queste espressioni.
II Tempo è compiuto: il popolo d’Israele viveva il tempo come una continua attesa del Messia, di colui che li avrebbe liberati da ogni male. Ora, con Gesù, è finito il tempo dell’attesa, con Gesù si compie il capovolgimento della predicazione fatta dai profeti. I profeti del passato, predicavano il futuro, Gesù predica che il futuro è ormai qui, è presente, è Lui la promessa tanto attesa. La possibilità concreta è offerta “ora” all’uomo. Il presente è ciò che conta, perché in questo tempo si rende vicino Dio. Il presente è un’opportunità, un tempo di grazia per ciascuno di noi affinché ci lasciamo incontrare da Gesù. Non ha senso attendere, affannarsi in vane ricerche; quel che l’uomo spera è già a portata di mano. La “perla preziosa” è qui. Questa espressione di Gesù ci porta a non considerare inutili tanti attimi della nostra giornata e a non sprecarli perché ogni istante può essere un occasione per lasciarsi incontrare dal Signore.


Il regno di Dio è vicino (= è qui). Il regno di Dio è il regno della giustizia, della libertà, della pace, dell’abbondanza, della verità, della fedeltà e dell’amore; al contrario il regno dell’uomo o di Satana è fatto di ingiustizie, di schiavitù, di povertà, di menzogne, di infedeltà e di egoismi. Sta per irrompere il regno di Dio, dove? Ovunque. È la vittoria sul male, sulle malattie, sulla sfiducia, sull’egoismo, sulla morte. Anche ognuno di noi può rendere vicino questo regno di Dio facendo delle piccole scelte: dicendo al verità, vivendo in pace, fidandosi di quello che dicono le persone che ci vogliono bene, cercando di rispondere con un gesto di pace ad un torto subito, dicendo parole di incoraggiamento verso qualche amico poco simpatico.
Convertitevi. Condizione perché questo Regno, che già c’è, si renda visibile tra gli uomini è la conversione. È l’uomo stesso, nella sua libertà, che accetta questo Regno, mediante la conversione. La conversione non è un buon sentimento. È qualcosa di più profondo: è un volgere le spalle a tutto il passato, è l’inizio di un cammino nuovo. Convertirsi significa seguire quella luce nuova apparsa nella nostra vita con Gesù, significa ri-orientare tutta la vita su una nuova direzione, mettendosi sul cammino che Gesù ha percorso e tracciato per noi.
Credete al Vangelo. Questa espressione riassume le tre precedenti e ne dà loro il senso. È una supplica: credi al Vangelo, affidati al lieto annunzio di Gesù. Credi in Lui per essere salvo, fidati di Lui che ha vinto la morte, gettati nelle sue braccia per risorgere con Lui. Non è facile credere, la persona spesso diffida dell’amico, del familiare. Credere è il segno della maturità: è l’aprirsi, il fidarsi, il rischiare, il coinvolgersi con l’altro, è concretamente rimanere coinvolti nell’avventura di Dio. Per tutti l’invito a fidarci di Gesù, non in astratto, ma fidandoci di chi lui ci pone a fianco, sapendo che Lui vuole solo il nostro bene.

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