Corpus Domini -IL MISTERO DEL CORPO E SANGUE DEL SIGNORE
La liturgia invita a riflettere sul significato del dono che Gesù fa di sé alla sua comunità: corpo e sangue richiamano il dono della sua vita, consumata fino alla fine “per noi e per la nostra salvezza”. Nel linguaggio della Bibbia questo messaggio rappresenta il grande progetto che Dio va costruendo nella storia degli uomini e che prende il nome di “alleanza”: un patto che Dio ha voluto e continua a volere con l’umanità e, attraverso di essa, con tutta la creazione, affinchè diventi “un solo corpo” mediante l’amore. L’eucarestia è il “memoriale” di questo eterno progetto divino, che trova realizzazione attraverso Gesù.
Il vangelo collega il dono che Gesù fa di sé all’alleanza che Dio vuole costruire con tutta l’umanità. Il vangelo parla dunque di relazione, di comunione tra persone e di vita che viene così messa in circolo. Il suo gesto dello spezzare il pane e dell’offrire il calice del vino diventa interpretazione anticipata della sua morte e del significato di tutta la sua vita.
La memoria del rito che conclude l’alleanza che Dio offre al suo popolo, nella prima lettura, è figura dell’eucarestia cristiana: l’aspersione del popolo col sangue della vittima offerta in sacrificio esprime simbolicamente il fatto che Dio rende la vita a coloro che gliela offrono. In questo stesso senso la seconda lettura chiarisce il rapporto tra fede cristiana e la tradizione biblica che precede: i sacrifici antichi sono ora sostituiti dal dono che Gesù ha fatto di sé. Egli dunque è anche l’unico sacerdote.
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