Vangelo della domenica (30-07-2017)

domenica XVII t.o. anno a – CUSTODIRE LE TUE PAROLE

Le parole di Gesù sono un annuncio di liberazione, annunciano il regno di Dio come progetto di salvezza. E’ un progetto che trova la sua origine nella iniziativa di Dio, ma che non può realizzarsi senza l’accoglienza e la collaborazione dell’uomo. Dio si fa vicino e indica la strada da percorrere, Dio Padre rivela in Gesù Figlio la sua prossimità all’essere umano: la grazia, tuttavia, richiede la risposta impegnativa del credente. Solo a partire da questo dialogo possono cambiare le relazioni umane e può nascere un mondo autenticamente nuovo.


L’invocazione di Salomone, nella prima lettura, “dona al tuo servo un cuore in ascolto”, indica un atteggiamento credente e collaborativo, fondato sulla memoria di ciò che Dio fa nella storia umana e sulla disponibilità a riconoscere il suo agire.
Questa invocazione di vero credente trova compimento nelle parabole del vangelo: esse parlano di un “tesoro nascosto nel campo”, di una “perla preziosa” che un mercante cerca di acquisire e di una “rete da pesca”, in cui entrano pesci buoni e meno buoni. Il linguaggio delle parabole parla dunque di ricerca e di impegno per giungere alla fine alla vera gioia che l’inattesa scoperta può generare.
Gli aspetti essenziali di questa riscoperta del progetto di Dio sull’uomo vengono sintetizzati nella seconda lettura: la coerenza nel collaborare al piano di Dio, il procedere verso il suo fine, ossia la gloria di Dio in noi, la manifestazione definitiva della figliolanza divina di coloro che sono in Cristo.

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