Vangelo della domenica (8-07-2018)

domenica XIV del t.o. anno b -IL PERICOLO DELL’AUTOSUFFICIENZA

Bastare a se stessi è spesso interpretato come conquista di autonomia. E tuttavia, se da una parte la crescita in umanità richiede una maturazione anche di una corretta autonomia, d’altra parte una non giusta comprensione di essa può nascondere il rischio di atteggiamenti di autosufficienza e di arroganza. La fede, rendendoci consapevoli dell’eterno nostro limite, mette in guardia da questo pericolo: siamo chiamati ad annunciare la forza di Dio in noi attraverso la nostra debolezza. Il cristiano non può pretendere di essere migliore degli altri: la presunzione di perfezione è spesso un peccato di superbia che diventa controtestimonianza del vangelo. La scelta di seguire Cristo comporta sempre anche la consapevolezza della propria fragilità.


Il vangelo presenta Gesù nella sinagoga di Nazaret a confronto con la sua gente: il fatto però di essere riconosciuto come “uno di loro” impedisce di vedere il lui l’inviato di Dio. Il racconto mette in evidenza la loro incredulità e interroga anche noi: la nostra autosufficienza non è forse il primo ostacolo alla sincerità della fede?
Nella prima lettura il profeta Ezechiele come si sente mandato “ad una razza di ribelli”, a un popolo di “figli testardi e dal cuore indurito”. Anche questa lettura rappresenta per noi il motivo di esame di coscienza: con quali atteggiamenti ascoltiamo la parola di Dio che ci viene annunciata?
Paolo ci ricorda, nella seconda lettura, la nostra debolezza. Riferendo la sua personale esperienza del limite, egli immagina la risposta di Dio: “Ti basta la mia grazia”. Poiché la potenza di Dio si manifesta proprio nella debolezza.

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