Attualità (15-05-2016)

“AMORIS LAETITIA”: LA GIOIA DELL’AMORE NELLA FAMIGLIA

A conclusione del cammino che ha visto tutta la chiesa impegnata intorno a due assemblee del Sinodo, la prima (5-19 ottobre 2014) sul tema “le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione, e una seconda (4-25 ottobre 2015) sul tema “La vocazione e la missione della famiglia nel mondo contemporaneo”, papa Francesco ha proposto alla chiesa le conclusioni su un tema di grandissima attualità com’è, appunto, quello della famiglia.
L’”esortazione apostolica” propone in sintesi i caposaldi del pensiero della chiesa cattolica in materia di famiglia, con i vari aspetti ad esso collegati, fra cui l’identità e il ruolo della famiglia oggi, soprattutto in ordine alla dimensione educativa, il rapporto uomo-donna, le dinamiche relazionali intragenerazionali, le complesse questioni di carattere pastorale in riferimento a situazioni particolari, come i divorziati risposati e l’ammissione ai sacramenti, le convivenze e le unioni civili e simili, in funzione dell’accompagnamento pastorale e dell’evangelizzazione.
La lettura di Amoris laetitia richiede tempo e silenzio. Il tono è calmo e quasi sussurrato. Non c’è nulla di urlato o proclamato solennemente. Nulla che voglia tagliare, come una spada, i grandi nodi della nostra vita quotidiana. E’ un invito a continuare il cammino sinodale, nello spazio e nel tempo, nella direzione che la Misericordia, il nome del Dio in cui crediamo, ci indica.
Un cammino che ha “il ritmo salutare della prossimità” e non vuole lasciare indietro nessuno, ma che non si ferma.
Il testo che il Papa ci ha consegnato sarà capace di segnare profondamente la chiesa, perché delinea con chiarezza un metodo e una visione. La chiesa come popolo, che cammina in mezzo all’umanità. Certa dell’annuncio che è chiamata a portare, ma al tempo stesso paziente nel lasciar maturare la grande varietà delle situazioni umane, nella loro concretezza. Lievito di quella umanità, magnifica e insieme sofferente, che siamo tutti noi, e di cui le nostre famiglie sono espressione.
Un testo che, come Gesù nel vangelo, sfugge alla trappola di chi cerca di tirarlo a sostegno di una posizione o dell’altra, e spariglia le carte rigenerando l’annuncio antico e sempre nuovo: quello dell’amore che salva, che fa della Misericordia come dottrina la via della verità. Solo percorrendo la via dell’amore potremo cogliere gli appelli dello Spirito che risuonano nella storia (n.5), e quindi essere fedeli alla verità che ci è stata consegnata. La fede vede nella misura in cui cammina, con i piedi per terra (n.6): un dinamismo nello spazio verso gli altri, verso le periferie delle nostre vite e del mondo, e nel tempo (questo è il senso della “gradualità”) come condizione per affrontare le sfide di oggi, con la fiducia nell’amore che salva.
Nei fogli delle prossime settimane proseguiremo la riflessione sull’esortazione di papa Francesco, entrando direttamente sui temi trattati.

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