Attualità (26-02-2017)

LA PARROCCHIA ESPERIENZA DI COMUNITA’ (prima parte)

Pubblichiamo di seguito la prima parte dello schema di lavoro dato dall’Arcivescovo a tutte le comunità.
Come specificato dal vescovo è chiesto a ciascun cristiano di leggere e di rispondere per scritto alle schede. Una sintesi, meglio se per gruppi, dovrà essere presentata in parrocchia entro la Pasqua . E’ un impegno gravoso di cui ringraziamo il Vescovo, perché ci permette di discutere della nostra chiesa mettendoci soprattutto in ascolto dello Spirito Santo.

Il cammino di questo anno
Come ho scritto nella “Lettera” per l’anno pastorale 2016-17 chiedo alle comunità parrocchiali di assicurare quegli elementi fondamentali che permettano di fare una esperienza di fede che sia significativa per i tempi in cui viviamo. Ma cosa è una comunità parrocchiale? Fino ad un recente passato la comunità parrocchiale si identificava con una piccola frazione e il suo parroco residente. Gli elementi che compongono la comunità parrocchiale sono gli stessi: un certo numero di persone e un presbitero che presiede la comunità a nome del vescovo. Ciò che è cambiato è l’estensione che comprende sempre più spesso diverse frazioni: ma la realtà è di difficile comprensione, tanto che spesso i cristiani delle frazioni con canoniche vuote si sentono senza parroco e i presbiteri che hanno una comunità composta di più frazioni si sentono come parroci di più parrocchie, con il rischio di dover pensare e moltiplicare ogni attività. La comunità (intesa come cristiani e loro presbitero in un territorio più vasto che in passato) ha bisogno di imparare a considerarsi come ‘una’ e organizzare ciò che serve a una vera esperienza di fede in questa realtà. Questo lavoro è stimolato dalle schede che seguono e impegna seriamente: ne va di mezzo il futuro della nostra diocesi!
Ecco i punti essenziali e irrinunciabili della vita cristiana da assicurare e articolare sul territorio di ogni comunità parrocchiale:
• il servizio di approfondimento della Parola di Dio come fondamento di tutto l’agire pastorale;
• la celebrazione dell’Eucaristia domenicale come evento che attrae i fedeli da ogni parte della comunità;
• la generazione nella fede delle nuove generazioni;
• la fioritura di ministeri ecclesiali essenziali per la vita della comunità;
• la missione sul territorio e la presenza nei luoghi in cui si elabora e organizza la vita.
Da questi riferimenti verrà compresa l’identità della comunità parrocchiale.

Come lavorare?
È necessario aver chiari alcuni elementi:
− la consapevolezza che si tratta di un “processo” messo in moto e vuol portare alle modifiche necessarie e non di una piccola chiacchierata che lascia le cose come sono. Si chiede di prendere decisioni condivise e motivate, ciò troverà forse qualche ostacolo e disinteresse, ma è un lavoro indispensabile e non si può rinviare; gli sia dato il primato su ogni altra attività parrocchiale;
− il linguaggio usato: si preferisca parlare di ‘comunità parrocchiale’ e non di ‘parrocchia’ che fa più riferimento al dato giuridico;
− il tempo di questo cammino è il periodo fino a Pasqua nelle comunità parrocchiali e poi a livello diocesano;
− è necessario il coinvolgimento del maggior numero delle persone su tutte le questioni perché il progetto sia condiviso: si può iniziare dai consigli pastorali e dagli operatori pastorali e una volta sensibilizzati, con il loro contributo, raggiungere ogni parte di cui è composta la comunità. Occasioni preziose possono essere i vari momenti di incontro anche con i genitori che accompagnano i figli alla catechesi, se ne può parlare dopo le celebrazioni domenicali e feriali invitando le persone a fermarsi… che si senta che c’è un cambiamento che riguarda tutti;
− questo lavoro – concretizza lo stile e il metodo sinodale che corresponsabilizza tutti e aiuta a far nascere carismi e ministeri richiesti dalla situazione concreta;
− l’ordine dei passi da compiere inizia con la missione (1) perché è da questo che la comunità trova la sua identità (2) che riceve dal vangelo (3), celebra nell’eucaristia (4) e trasmette alle nuove generazioni (5); − le domande sono orientative, per indicare il senso del cammino e possono/devono essere adattate alla situazione.
Questo lavoro è stato ritenuto urgente e ad esso hanno contribuito il Consiglio Presbiterale, il Consiglio Pastorale Diocesano, il Consiglio dei Vicari Zonali, gli Uffici pastorali. Ora è il momento di agire, tutti, con decisione. In comunione di preghiera vi benedico X Italo Castellani arcivescovo Lucca 1 gennaio 2017 Solennità di Maria Madre di Dio. In comunione di preghiera vi benedico
+ Italo Castellani arcivescovo

CAMMINIAMO INSIEME. CALENDARIO DI LAVORO – Ogni ‘comunità parrocchiale’ (come intesa sopra) è invitata a incontrarsi e lavorare sulle ‘Schede’ nei modi qui indicati: (da febbraio a Pasqua) – Ogni comunità parrocchiale elaborerà una relazione scritta – affidata a un gruppo di fedeli laici – delineando il ‘volto missionario ’della propria comunità emerso dai lavori: (settimana dopo Pasqua) – I Vicari di zona raccoglieranno tali elaborati. I dati emersi saranno presentati e discussi in una seduta congiunta del Consiglio Presbiterale e Consiglio Pastorale diocesano: (primi giorni di maggio) – Il Vescovo, tenendo conto di quanto emerso incontrerà tutti gli operatori pastorali, insieme ai presbiteri, in alcuni centri della diocesi: (mese di maggio)
FINE PRIMA PARTE – CONTINUA NEL FOGLIO SETTIMANALE PER TUTTO IL PERIODO DELLA QUARESIMA.

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