Attualità (28-08-2016)

VERSO UN NUOVO MODELLO DI PARROCCHIA

La società, si va ripetendo, è oggi secolarizzata e come tale rivendica la sua completa “autonomia” rispetto ad ogni religione e fede. Che cosa significa e che cosa comporta questo per le parrocchie? E’ un male contro cui combattere o è forse anche un’opportunità per un rinnovamento un tempo impensabile e oggi divenuto impellente?
Si è detto che la società di oggi è “liquida”, cioè attraversata da continui cambiamenti, a cui volentieri si dà il nome di “crisi”: crisi sociali ed economiche, crisi delle istituzioni a tutti i livelli, crisi nelle relazioni, anche in quelle ritenute più stabili, crisi nelle coscienze… Ciò che sconcerta molti è l’imporsi di un diffuso e confuso relativismo: tutto è privato di senso e valore, o livellato in una forma di indifferenziazione, dove sembra prevalere un invincibile soggettivismo individualistico che mette in discussione ogni valore tradizionale.
Ora, di fRonte anche a questa cultura della frammentazione, l’unico atteggiamento disponibile ai cristiani è forse quello della rassegnazione passiva o dell’adeguamento rinunciatario? Non si affaccia piuttosto anche l’opportunità di cogliervi l’interpellanza per un’alternativa coraggiosa, da proporre e testimoniare alla luce del vangelo che chiama ad essere “sale della terra e luce del mondo” (Mt 5, 13-14)?
La riscoperta della fede comporta un camminare, non uno stare fermi: si tratta di un viaggio, e, come ogni viaggio, implica rischi e opportunità, non ci si può limitare ad essere turisti accidiosi o vagabondi sbandati. Un vero viaggio mette in gioco curiosità e intraprendenza, capacità progettuale e decisione, libertà e disponibilità alla ricerca di vie, di strumenti di orientamento, apertura a nuovi incontri ed esperienze che dischiudono dimensioni e orizzonti nuovi. Se non esistono ricette preconfezionate in risposta agli interrogativi, è tuttavia possibile una ricerca aperta di proposte nuove.
In questo contesto la parrocchia è chiamata a uscire da vecchi e nuovi campanilismi, per cercare le nuove strade nelle differenti situazioni in cui si trova ad operare. Le relazioni tra persone concrete ( e non immaginarie), la irrinunciabile dimensione di comunità da costruire e il vangelo sono i punti di riferimento da cui desumere anche criteri di discernimento e di un agire responsabile.
Nella sua lettera ai cristiani della chiesa di Lucca per l’anno pastorale 2016-2017, dal titolo “Ha fatto bene ogni cosa”, il vescovo Italo delinea un nuovo modello di parrocchia, che superi i campanilismi e mette al centro l’ascolto e la testimonianza del vangelo. Il vescovo stesso verrà nella nostra zona pastorale a presentarla: noi ci prepareremo con una serie di riflessioni sul nostro foglio domenicale.

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