Attualità (31-08-2014)

I VESCOVI SULLA CATECHESI

Il 29 giugno, solennità dei SS. Apostoli Pietro e Paolo, la Cei (Conferenza Episcopale Italiana) ha emanato un documento di Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia, con un titolo molto significativo: “Incontriamo Gesù”. Il verbo “incontrare”, ci coinvolge tutti, perché espresso alla seconda persona plurale.
“L’evangelizzazione, si legge al n. 27, è introduzione viva nella relazione con Gesù, che rivela l’amore di Dio in gesti e parole: l’intero progetto catechistico italiano, anche attraverso gli strumenti elaborati, ha inteso mostrare come l’azione evangelizzatrice conduca a questo ‘cuore’. La catechesi è un sapere Gesù (2Cor 2,2); incontrarlo, conoscerlo, celebrarlo, viverlo e anche gustarne la bontà e l’amore”. Il verbo esprime sia la dimensione del discepolato sia la dinamica della testimonianza. Papa Francesco ha più volte affermato che il cristiano è discepolo e testimone-annunciatore.
Introdotto dalla parola di Paolo nella prima ai Tessalonicesi, che può essere definita la lettera della gioia, il documento, che si compone di quattro capitoli, apre con l’invito ad “abitare con speranza il nostro tempo” e a trovare un nuovo impegno di evangelizzazione; segue la proposta del “coraggio del primo annuncio”, per invitare a conoscere e a credere al Vangelo di Gesù; il “cammino dell’iniziazione cristiana” è contraddistinto dalla figura materna della chiesa che accoglie, accompagna e sostiene; “testimoniare e narrare” è il titolo del quarto capitolo, tutto teso a formare “veri servitori del Vangelo”.
Il documento chiede di essere accolto, conosciuto e tradotto in scelte e impegni pastorali.
Il nostro vescovo vi ha preso numerosissimi spunti per la sua lettera ai cristiani e alle comunità della diocesi.
Per i catechisti della parrocchia di Bozzano è già stato oggetto di un pomeriggio di riflessione e di confronto e faremo un’altra giornata domenica 21 settembre.. Per quelli dell’unità pastorale di Massarosa, dopo la due giorni dell’anno scorso a Casoli e gli incontri di preghiera scarsamente partecipati, si dovrà programmare un percorso più coinvolgente e partecipato rispetto alle varie iniziative che si sono prese in questi anni per i catechisti, se vogliamo seguire le indicazioni che ci vengono dal Papa, dai vescovi e dal nostro vescovo e se vogliamo camminare insieme alla nostra chiesa particolare e alla chiesa universale.
Sono ormai indiscutibili alcune priorità:
– primato della Parola di Dio, che deve diventare oggetto di annuncio, di studio, di riflessione e di preghiera:
– precedenza alla formazione cristiana degli adulti, coinvolgendo i genitori nella catechesi ai piccoli;
– carattere catecumenale della catechesi, con attenzione all’iniziazione cristiana degli adulti;
– formazione di evangelizzatori e catechisti in forma curriculare e permanente;
– una proposta di crescita nella fede specifica per preadolescenti, adolescenti e giovani.
Tra le varie attenzioni è da sottolineare il forte richiamo all’ascolto della Parola, la dimensione cristocentrica dell’annuncio, il “problema” dei padrini e madrine e il valore del “mandato” ai catechisti come peculiare ministerialità.
Gli “orientamenti” “vogliono non solo interpellare i catechisti e gli altri specialisti della catechesi, ma rivolgersi alle comunità cristiane nel loro insieme; per riscoprire che tutto l’agire pastorale, se visto in chiave comunicativa, relazionale ed educativa, suscita domande, forma persone, educa a risposte, accompagna a coerenza il cammino della vita”.

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