E’ Domenica (27-03-2022) – IV domenica di Quaresima anno c

COMMENTO AL VANGELO IV DOMENICA DI QUARESIMA

Nella quarta domenica di Quaresima, il brano del Vangelo secondo Luca ci presenta la parabola del padre buono.
Gesù dice questa parabola perché i farisei e gli scribi, scrupolosi nell’osservare i precetti della loro religione, mormorano di fronte alla vicinanza di Gesù nei confronti di pubblicani e peccatori, ritenuti impuri. Ecco allora la presentazione dei due figli: l’uno – come i pubblicani e i peccatori – si allontana per vivere in maniera dissoluta, scialacquando l’eredità del padre, l’altro – come farisei e scribi – resta con il padre ma “tiene il muso”, è invidioso per la festa fatta al fratello quando ritorna. Entrambi compiono degli errori. Il figlio minore sceglie di lasciare la casa e l’amore del padre e soltanto in un secondo momento si rende conto di aver sbagliato. Il figlio maggiore, invece, ritiene di essersi sempre comportato bene e per questo non crede sia giusto che il ritorno del fratello sia celebrato con tanta gioia e sfarzo; il suo cuore non ama veramente, nonostante il suo atteggiamento in apparenza corretto. Oltre che dall’errore, però, i due fratelli sono anche accomunati dall’atteggiamento che il padre ha nei loro confronti, dettato unicamente dall’amore. Per il figlio che ha compreso di aver sbagliato e umilmente torna dal padre, il quale non ha mai smesso di amarlo e di aspettarlo, non può che esserci la gioia di una festa: la stessa gioia che Dio ha per un figlio pentito che torna da Lui. Per il figlio che vive la fedeltà al padre solo come dovere e serba rancore al fratello caduto in errore, l’amore del padre si manifesta andando verso di lui, con l’invito a partecipare alla gioia dell’altro. Agli occhi del padre, non ci sono categorie: tutti i figli sono amati instancabilmente, sta a loro scegliere se lasciarsi pervadere o meno da quest’amore.

4a domenica di Quaresima anno c – clicca sopra per leggere la parola di Dio

IL PADRE MISERICORDIOSO

Il capitolo 15 del Vangelo di Luca è detto anche “il capitolo della Misericordia”.
Esso contiene tre parabole: quella della pecora smarrita, quella della moneta ritrovata e la grande parabola del figlio prodigo, o, meglio, del Padre misericordioso. All’interno del cammino quaresimale, il Vangelo ci presenta proprio questa parabola del padre misericordioso che ha come protagonista un padre con i suoi due figli. E’ un padre decisamente incompreso dai suoi figli. Incompreso dal minore che esige anzitempo la sua parte di eredità, e, forte della sua giovinezza e dei beni che si ritrova, parte per un paese lontano, incurante del dolore che procura a chi gli vuole bene. Incompreso dal maggiore, che, rimasto in casa, considera il padre un “padrone” da “servire” e quindi si considera offeso dalla festa con cui si celebra il ritorno di suo fratello. Quali sono i motivi di questa incomprensione? Da che cosa è suscitata? In effetti è proprio l’amore del padre, smisurato, eccessivo, a provocarla. Un amore che non esita a dare quello che, di per sé, non sarebbe dovuto: l’eredità la si ottiene solo alla morte del padre. Un amore che rispetta la libertà dei figli, a costo di dover soffrire per la loro lontananza. Un amore che non smette di attendere il ritorno di chi è partito, che rinuncia alle proprie prerogative, ai propri diritti, alle proprie ragioni, perché è “commosso”. Un amore che non fa pesare gli errori del passato, non rivendica la propria autorità, ma reintegra nella dignità precedente. Un amore che addirittura “fa festa”, utilizzando quello che di più buono si ha in casa perché la circostanza lo merita. Sì, questo amore è proprio fuori del comune, imprevisto e imprevedibile. Una realtà scomoda e addirittura irritante per quelli che procedono con le loro “regolette” e che vorrebbero sottomettere a loro ogni decisione. Una realtà consolante, per chi, in preda alla vergogna, non riesce neppure ad immaginare l’accoglienza che gli verrà riservata, e si trova al centro di un’attenzione e di una tenerezza che sconcertano. Così agisce Dio con noi: ci lascia liberi, anche di sbagliare, perché creandoci ci ha fatto il grande dono della libertà. Sta a noi farne un buon uso. Ma il distacco da quel figlio è solo fisico; il padre lo porta sempre nel cuore, attende fiducioso il suo ritorno; scruta ogni giorno la strada nella speranza di vederlo arrivare. E un giorno lo vede comparire in lontananza. Si commuove e gli corre incontro.
Lo stesso atteggiamento il padre lo riserva anche al figlio maggiore, che è sempre rimasto a casa, e ora è indignato e protesta perché non capisce e non condivide tutta quella bontà del padre verso il fratello che aveva sbagliato. Il padre esce incontro anche a lui e gli ricorda che loro sono stati sempre insieme, hanno tutto in comune, ma bisogna accogliere con gioia il fratello che finalmente è tornato a casa.
Raccontando questa parabola, Gesù ha voluto rivelarci il “suo” Dio, il “vero” Dio, un Dio che rispetta la nostra libertà, che ci attende e ci corre incontro quando torniamo. Un Dio disposto a dimenticare le offese ricevute, che si rallegra perché temeva per la nostra “morte” e che è pronto a darci un posto d’onore alla sua mensa. Un Dio per il quale conta più il futuro che il passato, e quindi non permette che rimaniamo prigionieri dei nostro sbagli. Questo Dio, proprio comportandosi così, cerca e realizza il nuovo. Perché nuova è la compassione, nuovo è il perdono, nuova è la gioia che viene offerta. E tutti questi sono motivi validi per fidarsi di lui e per mettere la nostra vita nelle sue mani. In questa parabola si può intravedere anche un terzo figlio. E’ quello che “non ritenne un privilegio l’essere come il Padre, ma svuotò se stesso, assumendo una condizione di servo”. Questo Figlio-Servo è Gesù. Lui, manifestazione del Padre in mezzo agli uomini, ha effettivamente accolto il prodigo e ha lavato i suoi piedi; lui ha preparato il banchetto per la festa del perdono: Lui, Gesù, ci insegna ad essere “misericordiosi come il Padre”. In questo tratto di Quaresima che ancora ci separa dalla Pasqua, siamo chiamati a intensificare il cammino interiore di conversione. Lasciamoci raggiungere dallo sguardo pieno d’amore del nostro Padre, e ritorniamo a Lui con tutto il cuore, rigettando ogni compromesso col peccato. Lasciamoci avvolgere dall’abbraccio rigenerante della sua misericordia.
Approfittiamo di questi giorni prima della Pasqua per accostarci con calma a questo Padre misericordioso e sempre accogliente nel sacramento della Confessione e godere del calore del suo abbraccio paterno. Noi sacerdoti siamo volentieri a disposizione per quanti desiderano questo sacramento. Buona Quaresima! 

AVVISI
Domenica 27 – a Bozzano ritiro ragazzi di 3a media (cresimandi).
Alle 16 a Pieve a Elici riunione del gruppo ‘Figli in cielo’.
Lunedì 28 – alle 17 al don Bosco il sarto prende le misure dei vestiti per i ragazzi/e di 1a Comunione di tutte le nostre parrocchie. Per ogni vestito nuovo acconto di € 20,00 alla misurazione.
Martedì 29 – alle 20,30 in canonica incontro sulla Parola di Dio della domenica.
Mercoledì 30 – alle 17,30 a Piano del Quercione 1a Confessione dei ragazzi che si preparano alla 1a Comunione ( 4a elem).
Mercoledì 30, Giovedì 31 marzo e Venerdì 1 aprile a Massarosa in chiesa dalle 21 alle 22 esercizi spirituali per giovani e adulti: un’ora di preghiera aiutati da una predicatore esterno.
Venerdì 1 aprile – alle 21 al Don Boscco incontro gruppo fidanzati.
Sabato 2 – dalle 10 alle 12 agli Sterpeti catechismo per i ragazzi di 1a elementare.
A Bozzano e a Piano del Quercione confessioni di Pasqua per i ragazzi del Catechismo. I catechisti si accordino con i preti per gli orari.

Domenica 24 aprile – Gita a Brescello e Sabbioneta. Quanto prima il programma dettagliato e informazioni per le iscrizioni

2022 27 marzo – clicca sopra per leggere il foglietto nel formato pdf

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