E’ Domenica (28-11-2021) – 1a Domenica di Avvento anno c

COMMENTO AL VANGELO – I DOMENICA DI AVVENTO

La prima domenica d’Avvento apre il nuovo anno liturgico, durante il quale ascolteremo brani tratti dal Vangelo secondo Luca.
Il brano che ci viene proposto oggi è parte di un discorso che Gesù fa ai discepoli mentre si trova al tempio di Gerusalemme, a poco tempo di distanza dalla Passione. Le immagini a cui fa ricorso Gesù nella prima parte del suo discorso lo collocano all’interno del genere apocalittico. Come già abbiamo ascoltato nel Vangelo di due domeniche fa, vengono descritte catastrofi e situazioni di caos, simbolo della condizione di scoraggiamento in cui si trovavano le prime comunità cristiane nel periodo in cui l’evangelista scrive il suo racconto. A tutto questo, però, fa seguito la speranza nel Signore, che non disattende le sue promesse. “Risollevatevi ed alzate il capo” è l’invito di Gesù a non lasciarsi schiacciare dalle difficoltà, a passare da una situazione di sconforto alla fede nella sua presenza costante accanto a noi.
Un secondo monito è “State attenti a voi stessi”, alle azioni che compiamo: sono in linea con gli insegnamenti del Signore? Gesù ci esorta a mantenere un cuore leggero, non appesantito da tutto ciò che distoglie l’attenzione da Lui. È per questo che è necessario vegliare, essere attenti nella preghiera, nell’attesa della sua nuova venuta. La nostra attesa,

però, non deve farci creare un’aspettativa nei confronti di Dio, ma deve lasciarci pronti ad accogliere quotidianamente quello che ci si presenta dinanzi, per renderlo occasione di mettere in pratica la Parola.
Questo brano ci ricorda, dunque, come l’Avvento sia un momento di preparazione al Natale, al ricordo di Dio fatto uomo, ma che questa attesa si estende anche alla vita intera.

AD-VENTUS: NEL SILENZIO E NELL’UMILTA’

L’Avvento richiama i credenti a prendere coscienza di questa verità e ad agire in conseguenza. Risuona come un appello salutare nel ripetersi dei giorni, delle settimane, dei mesi: Svegliati! Ricordati che Dio viene! Non ieri, non domani, ma oggi, adesso! L’unico vero Dio, “il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe”, non è un Dio che se ne sta in cielo, disinteressato a noi e alla nostra storia, ma è il-Dio-che-viene. È un Padre che mai smette di pensare a noi e, nel rispetto estremo della nostra libertà, desidera incontrarci e visitarci; vuole venire, dimorare in mezzo a noi, restare con noi. Il suo “venire” è spinto dalla volontà di liberarci dal male e dalla morte, da tutto ciò che impedisce la nostra vera felicità. Dio viene a salvarci. I Padri della Chiesa osservano che il “venire” di Dio – continuo e, per così dire, connaturale al suo stesso essere – si concentra nelle due principali venute di Cristo, quella della sua Incarnazione e quella del suo ritorno glorioso alla fine della storia (cfr Cirillo di Gerusalemme, Catechesi 15, 1: PG 33, 870). Il tempo di Avvento vive tutto di questa polarità. Nei primi giorni l’accento cade sull’attesa dell’ultima venuta del Signore, come dimostrano anche i testi dell’odierna celebrazione vespertina. Avvicinandosi poi il Natale, prevarrà invece la memoria dell’avvenimento di Betlemme, per riconoscere in esso la “pienezza del tempo”. Tra queste due venute “manifeste” se ne può individuare una terza, che san Bernardo chiama “intermedia” e “occulta”, la quale avviene nell’anima dei credenti e getta come un “ponte” tra la prima e l’ultima. “Nella prima – scrive san Bernardo – Cristo fu nostra redenzione, nell’ultima si manifesterà come nostra vita, in questa è nostro riposo e nostra consolazione” (Disc. 5 sull’Avvento, 1). Per quella venuta di Cristo, che potremmo chiamare “incarnazione spirituale”, l’archetipo è sempre Maria. Come la Vergine Madre custodì nel suo cuore il Verbo fatto carne, così ogni singola anima e l’intera Chiesa sono chiamate, nel loro pellegrinaggio terreno, ad attendere il Cristo che viene e ad accoglierlo con fede ed amore sempre rinnovati. La liturgia dell’Avvento pone così in luce come la Chiesa dia voce all’attesa di Dio profondamente inscritta nella storia dell’umanità; un’attesa purtroppo spesso soffocata o deviata verso false direzioni. Corpo misticamente unito a Cristo Capo, la Chiesa è sacramento, cioè segno e strumento efficace anche di questa attesa di Dio. In una misura nota a Lui solo la comunità cristiana può affrettarne l’avvento finale, aiutando l’umanità ad andare incontro al Signore che viene. E fa questo prima di tutto, ma non solo, con la preghiera. Essenziali e inseparabili dalla preghiera sono poi le “buone opere”, come ricorda l’orazione di questa Prima Domenica d’Avvento, con la quale chiediamo al Padre celeste di suscitare in noi “la volontà di andare incontro con le buone opere” al Cristo che viene. In questa prospettiva l’Avvento è più che mai adatto ad essere un tempo vissuto in comunione con tutti coloro – e grazie a Dio sono tanti – che sperano in un mondo più giusto e più fraterno. In questo impegno per la giustizia possono in qualche misura ritrovarsi insieme uomini di ogni nazionalità e cultura, credenti e non credenti. Tutti infatti sono animati da un anelito comune, seppure diverso nelle motivazioni, verso un futuro di giustizia e di pace.

AVVISI
Martedì 30 – alle 20,30 in canonica a Massarosa incontro sulla parola di Dio della domenica.
Alle ore 21 al Don Bosco riunione del centro ‘ti ascolto’.
Giovedì 2 dicembre – alle 21 al Don Bosco riunione dei Catechisti per la giornata dell’8 dicembre.
Venerdì 3—alle 21 al Don Bosco riunione del gruppo fidanzati.
Sabato 4– alle 9 in canonica incontro dei ministri degli infermi.
Dalle ore 15,15 a Bozzano ritiro di tutti i ragazzi che si preparano alla 1a Comunione.

LE AMICHE DELLE MISSIONI ALLESTIRANNO IL 13/14 20/21 27/28 NOVEMBRE E 11/12 DIC IL BANCHETTO CON I PRODOTTI NATALIZI IN OFFERTA E UN LIBRO SU SAN GIUSEPPE.

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Domenica 12 dicembre
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One Reply to “E’ Domenica (28-11-2021) – 1a Domenica di Avvento anno c”

  1. Giuseppina

    Che questo inizio D’Avvento trovi tutti noi pronti ad avere più disponibilità verso i bisognosi e verso tutti i fratelli in Cristo, ad allargare il nostro cuore e le nostre braccia verso chi ci chiede aiuto.

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