E’ Domenica (3-10-2021) – XXVII domenica del tempo ordinario anno b

COMMENTO AL VANGELO – XXVII DOMENICA T.O.

Nella XXVII Domenica del Tempo Ordinario, il contesto in cui si apre il brano del Vangelo secondo Marco è quello più volte ascoltato dei farisei che tentano di screditare Gesù, cercando di portarlo a contraddire la legge antica di Mosè, che loro conoscevano minuziosamente.
L’oggetto della discussione è se sia lecito ripudiare la propria moglie. Nella legge mosaica, nel libro del Deuteronomio, era stata scritta questa norma, per salvaguardare la donna, in un contesto in cui il cuore delle persone si era indurito, ma ciò non significa che il divorzio fosse ciò che Dio aveva in mente per l’uomo. Gesù, quindi, ritorna all’origine, al disegno originale di Dio, va oltre il matrimonio in senso giuridico, per rieducare quei cuori induriti. Nel racconto della Genesi, Dio crea la donna dal fianco dell’uomo affinché siano uguali e perché si completino a vicenda. Gesù si rifà a questo passo dell’Antico Testamento, sottolineando l’importanza nel matrimonio dell’unità: “i due diventeranno una carne sola”, non più due persone distinte ma un’unica realtà.
Nel discorso di Gesù, l’amore fra due sposi diventa anche un mezzo per comprendere l’amore che Dio riserva alle sue creature: come il marito e la moglie si amano e fanno dono di sé all’altro, così Dio ama l’umanità. È in questo senso che l’amore fra due coniugi diventa il riflesso dell’amore di Dio per il suo popolo.
Gesù indica anche una via per far sì che il progetto di Dio per l’uomo continui ad essere una realtà. Si tratta di assumere l’atteggiamento dei bambini, che si affidano totalmente ai genitori. Allo stesso modo, l’uomo e la donna si devono affidare al Padre con fede, in modo che la loro casa sia costruita sulla roccia e, nonostante le difficoltà, non vacilli, per essere poi in grado di portare questo esempio di fede e di amore a tutti i fratelli.

XXVII domenica del t.o. anno b clicca sopra per leggere la parola di Dio

IN CAMMINO CON  PAPA FRANCESCO -6-

Alla luce dell’Enciclica Fratelli tutti di Papa Francesco, cerchiamo in questo spazio di affrontare quando possibile alcuni argomenti o temi che possono aiutarci in una riflessione pacata e serena ma utile per il nostro cammino. Riportiamo questa settimana dal capitolo terzo ‘Pensare e generare un mondo aperto” i paragrafi 101-102
Andare oltre un mondo di soci
101. Riprendiamo ora la parabola del buon samaritano, che ha ancora molto da proporci. C’era un uomo ferito sulla strada. I personaggi che passavano accanto a lui non si concentravano sulla chiamata interiore a farsi vicini, ma sulla loro funzione, sulla posizione sociale che occupavano, su una professione di prestigio nella società. Si sentivano importanti per la società di quel tempo e ciò che premeva loro era il ruolo che dovevano svolgere. L’uomo ferito e abbandonato lungo la strada era un disturbo per questo progetto, un’interruzione, e da parte sua era uno che non rivestiva alcuna funzione. Era un “nessuno”, non apparteneva a un gruppo degno di considerazione, non aveva alcun ruolo nella costruzione della storia. Nel frattempo, il samaritano generoso resisteva a queste classificazioni chiuse, anche se lui stesso restava fuori da tutte queste categorie ed era semplicemente un estraneo senza un proprio posto nella società. Così, libero da ogni titolo e struttura, è stato capace di interrompere il suo viaggio, di cambiare i suoi programmi, di essere disponibile ad aprirsi alla sorpresa dell’uomo ferito che aveva bisogno di lui.
102. Quale reazione potrebbe suscitare oggi questa narrazione, in un mondo dove compaiono continuamente, e crescono, gruppi sociali che si aggrappano a un’identità che li separa dagli altri? Come può commuovere quelli che tendono a organizzarsi in modo tale da impedire ogni presenza estranea che possa turbare questa identità e questa organizzazione autodifensiva e autoreferenziale? In questo schema rimane esclusa la possibilità di farsi prossimo, ed è possibile essere prossimo solo di chi permetta di consolidare i vantaggi personali. Così la parola “prossimo” perde ogni significato, e acquista senso solamente la parola “socio”, colui che è associato per determinati interessi.

Avvisi
Domenica 3 – alle ore 10 a Piano del Quercione Messa di 1a Comunione (ingresso solo su prenotazione dei familiari dei ragazzi di 1a Comunione).
Lunedì 4 – alle 21 agli Sterpeti incontro dei genitori del catechismo di IIa elementare di Massarosa.
Martedì 5 – alle ore 21 in canonica incontro sulla parola di Dio della domenica.
Alle 21.10 a Bozzano presso ex asilo riunione gruppo sagra.
Mercoledì 6 – alle ore 21 a Quiesa riunione del Consiglio Pastorale della Comunità Parrocchiale e accoglienza di Don Dieudonné.
Giovedì 7 – alle 20,30 a Bozzano prove di 1a Comunione.
Venerdì 8 – alle 17 a Massarosa confessione dei ragazzi di 1a Comunione.
Sabato 9 – ore 18,30 a Bozzano Santa Messa in onore della Madonna del rosario preceduta dal rosario animato.
Domenica 10 – a Bozzano alle 9 e alle 11 Messa di 1a Comunione (ingresso su prenotazione solo per i familiari).
Alle 18,30 Bozzano Messa in onore della Madonna del Rosario. Sarà presieduta da Don Dieudonné.
Domenica 10 A Massarosa apertura straordinaria al Don Bosco del mercatino dell’abbigliamento dalle 8,30 alle 12 e dalle 15 alle 19 . Domenica 17 dalle 15 alle 19.

Il Centro ‘ti ascolto’ fa richiesta di generi alimentari per soddisfare i bisogni di diverse famiglie, raccomanda però di non offrire pasta perché la quantità accumulata è già notevole. Grazie.

Al Preludio di Massarosa sono ripresi i corsi di pianoforte, chitarra, violino, canto e batteria. Le iscrizioni sono aperte. Lezioni individuali. Per info contattare il 335 6650836.”

One Reply to “E’ Domenica (3-10-2021) – XXVII domenica del tempo ordinario anno b”

  1. Riccardo

    «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso» I bambini, un dono immenso.Il futuro che cresce. Piccoli uomini con la forza dell’entusiasmo che ancora non conoscono i condizionamenti, i formalismi e il conformismo.
    E che quindi si avvicinano a qualsiasi cosa che sia nuova senza pregiudizi.
    Così dobbiamo essere noi “grandi” nell’avvicinarci al Signore, semplici ed umili ma non ingenui, perchè sappiamo di potere e dovere avere fiducia nel Cristo Salvatore e, soprattutto, entusiasti

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