Vangelo della domenica (13-03-2016)

V DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO C – VA’ E NON PECCARE PIU’

Il cammino quaresimale è come un lungo pellegrinaggio che, da una parte, è esperienza di povertà, è esodo da un quotidiano che a volte può essere pesante o privo di senso e, dall’altra parte, è ricerca di nuovi orizzonti, esperienza di coraggio e di conquista. Da un lato, il tempo di distanza dalla propria dimora causa sofferenza e anche nostalgia, dall’altro lato il momento del ritorno, rinnovati da una nuova consapevolezza e identità, genera gioia e nuova vitalità. La Parola che ci guida all’incontro con Gesù può cambiare la nostra esistenza. Può essere energia che risana le nostre ferite e genera in noi quel rinnovamento che non possiamo ottenere con le nostre forze.


Il vangelo presenta Gesù chiamato a giudicare il comportamento di una donna considerata peccatrice: il suo giudizio, però, è completamente diverso da quello che attendono i suoi interlocutori, poiché è un giudizio di misericordia e di salvezza: Egli apre alla donna la possibilità di un futuro diverso, di un “dopo” nel quale lei per prima può rinascere a vita nuova. Questa apertura di un futuro è resa possibile dal suo perdono, ed è per questo che tale vangelo è stato proclamato fino ad oggi. Anche nella prima lettura Dio è presentato come “Colui che apre una strada nel mare, un sentiero in acque impetuose”. Dio dunque non condanna l’uomo per la sua fragilità, ma intende continuamente plasmare una nuova umanità. In modo simile Paolo parla di sé nella seconda lettura: conoscere Cristo significa per lui fare esperienza di risurrezione nel corso del suo sofferto ministero, sentire che la forza che proviene da lui lo sostiene nelle prove quotidiane.

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