Vangelo della domenica (13-10-2019)

XXVIII domenica del t.o. anno c – GRATITUDINE ED EUCARISTIA

Il tema che come un filo rosso percorre le letture della liturgia della Parola è la gratitudine nei confronti di Dio per i suoi innumerevoli benefici. In modo particolare la prima lettura e il vangelo hanno come protagonisti due uomini stranieri che vengono miracolosamente guariti dalla lebbra. La lebbra è sempre considerata nella Bibbia come un castigo provocato dal peccato, per cui la guarigione viene intesa come espressione della ritrovata comunione con Dio.

Ciò che colpisce dei due miracoli è che la guarigione viene accordata a due stranieri certamente non in piena sintonia con i canoni della Legge ebraica. L’evangelista Luca dà molta importanza all’origine straniera del lebbroso, per mostrare che la volontà salvifica che Dio ha manifestato in Gesù raggiunge tutti gli uomini, senza distinzione di religione o di razza.
Da tali esperienze di grazia scaturisce la gratitudine che pervade il cuore di chi, come Naaman e il samaritano, sperimenta nella propria vita la grandezza dell’amore misericordioso che Dio ha rivelato all’uomo mediante la vita, morte e risurrezione di Gesù, come ben ricorda la seconda lettura.

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