Vangelo della domenica (16-03-2014)

2a DOMENICA DI QUARESIMA:
IL RISCHIO DELLA FEDE

trasfigurazioneLa quaresima è un itinerario verso la Pasqua, vertice dell’anno liturgico. Il cammino del credente è lungo e non sempre agevole, anche se carico di speranza.
La vita cristiana è sottoposta alla tentazione e Dio può sembrare lontano, assente. Il silenzio di Dio può suscitare smarrimento e sconcerto. Ma colui che ha scelto Dio e si fida di Lui sa che la sua vita avrà un esito positivo.
Nella trasfigurazione (vangelo), la Chiesa intravede in quello di Cristo il senso e l’orientamento del proprio esodo: la gloria della risurrezione, inscindibilmente congiunta allo scandalo della croce.
La trasfigurazione si pone a un punto critico della vita e del cammino di Gesù e dei discepoli. Chiamati alla sequela del Maestro, a una vita di comunione con lui, i discepoli faticano a riconoscere con lucidità il mistero della sua persona. L’incertezza e l’incomprensione riaffiorano di continuo e diventano scandalo quando Gesù comincia ad annunciare apertamente la passione. La prospettiva di una morte violenta, del rifiuto e del fallimento risultano inconcepibili e inconciliabili con le loro attese. Anche se Gesù, nei suoi annunci, congiunge la morte con la risurrezione, l’insegnamento rimarrà inefficace prima della Pasqua e della Pentecoste. Egli allora prende l’iniziativa ed offre a tre discepoli il privilegio di contemplare per un attimo la gloria sfolgorante della sua persona e lo sbocco del suo cammino. I segni che accompagnano questa Pasqua anticipata (la luce, la nube, la voce) sono caratteristici della manifestazione di Dio. Il Padre indica in Gesù il Figlio prediletto, il servo disponibile al compimento della sua volontà, destinato al sacrificio e alla gloria; la nube è il segno dello Spirito che indica in Gesù il luogo della divina presenza.
Importante è la voce che risuona come un invito perentorio: “Ascoltatelo”.
Ascoltare significa accogliere la persona di Cristo, obbedire alla sua parola, seguirlo. La vita cristiana è una sequela di Cristo sulla via della croce., per arrivare alla luce della gloria: “indicò agli apostoli che solo attraverso la passione possiamo giungere con lui al trionfo della risurrezione” (prefazio).
Nel battesimo Dio “ci ha chiamati con una vocazione santa” (2a lettura) e ci ha concesso in dono l’inizio e il germe della gloria.
La nostra vocazione è fidarsi di Dio come Abramo. Ciò non elimina la sofferenza, la tenebra della croce, l’enigma quasi indecifrabile di una storia produttrice di morte che sembra avere il sopravvento sulla vita. Ma la promessa del Signore dà fiducia nella prova.  “Alzatevi e non temete” (vangelo). Cristo rincuora i suoi discepoli di ogni tempo ad accogliere nella fede e nella speranza il progetto di Dio. Oltre la notte egli assicura la luce di un nuovo giorno.

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