Vangelo della domenica (21-10-2018)

XXIX domenica del t.o. anno b-HA DATO LA VITA IN RISCATTO
PER MOLTI

Gesù ha posto tutto se stesso a servizio degli uomini, ha dato la sua vita per noi. Questo annuncio radicato nel vangelo è difficile da comprendere: come possono la sofferenza e la morte salvare? La risposta, non facile da tradurre in concetti e parole, è però intuibile: tutta la vita di Gesù, gesti e parole, fino alla morte è stata un continuo atto d’amore. E l’amore non può finire nel nulla: questa è la base anche per comprendere l’annuncio della risurrezione e la speranza di condividerla con chi ci ha tanto amato.


Nel vangelo Gesù propone, oggi come allora, lo stesso messaggio: chi vuole essere “primo” nella comunità dei discepoli deve imparare a servire e a dare la propria vita. La prospettiva del servizio sostituisce quella del potere o, meglio, esprime il vero potere affidato ai discepoli. La prima lettura anticipa con la figura profetica del “servo sofferente” la vita e la missione di Gesù: Dio si compiace nel suo servo, che offre la sua vita per il popolo, segno di un amore forte e deciso, che salva. La lettera agli Ebrei, nella seconda lettura, riprende questa prospettiva e invita i cristiani ad “accostarsi con fiducia al trono della grazia” poiché Gesù mantiene anche nell’oggi la sua offerta di salvezza per tutti coloro che aprono il cuore alla sua misericordia.

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