DOMENICA 6 GENNAIO: EPIFANIA DEL SIGNORE
SAPIENTI COME I MAGI
Dopo i pastori, i primi ad arrivare da Gesù sono i Magi, mentre Erode, roso dall’invidia e dalla paura di perdere il suo potere, chiama “segretamente” i Magi per avere notizie. La supremazia dei potenti è superata dall’umiltà, dalla ricerca appassionata della verità con la quale il Signore ama ogni uomo. Il potere non vede tutto questo, perché tende a bastare a se stesso e a difendersi anche da ciò che non lo minaccia.Il potere ha paura della verità di Dio, si sente giudicato nel male che compie e nel bene che dovrebbe fare e non fa.
Dio vede ed entrando nel segreto del cuore degli uomini fa loro sognare vie nuove, forse faticose e inedite, li guida “per un’altra strada” e li accompagna “a casa”, la dove possiamo raccontare le buone esperienze che hanno cambiato la nostra vita. Davanti al presepio anche noi siamo diventati sapienti: abbiamo contestato i nostri piccoli deliri di onnipotenza e abbiamo abbracciato l’Amore che risplende a Betlemme e a cui la “stella” della Parola di Dio ci guida ogni giorno.
Non abbiamo notizie certe su come siano finiti i Magi.. Tradizioni che si sono formate nel tempo ci dicono che i tre sono diventati cristiani e furono consacrati vescovi dall’apostolo Tommaso. Morirono martiri a un’età molto avanzata e furono sepolti in India, dove lo stesso Tommaso avrebbe predicato.. Le loro reliquie, poi, sarebbero state trasportate dal vescovo Eustorgio da Costantinopoli a Milano.. Anche queste tradizioni, vere o no, ci confermano una profonda verità: nessuno che abbia “visto” Gesù può andarsene indifferente. Allo stesso modo, chi ha ascoltato la sua Parola, non può restare come era prima. I Magi, stando alla leggenda, sono morti martiri. E noi, che oggi contempliamo la manifestazione del Signore al mondo, saremo testimoni coraggiosi nel mondo? E’ il Signore stesso che ce lo chiede.
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