Vangelo della domenica (6-12-2015)

2a DOMENICA DI AVVENTO –      SULLA STRADA DELL’AMORE E DELLA GIUSTIZIA

2a domenica avvento anno cIl vangelo di questa domenica, con il suo inizio solenne e circostanziato, ci mette subito davanti all’evento che costituisce il cuore della celebrazione: “La parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto”. E’ da questo che parte un annuncio, la proclamazione di un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. E’ questa la sorgente di quella voce che grida nel deserto.
E’ una parola di consolazione quella che raggiunge gli Ebrei deportati in terra di Mesopotamia.
A loro si chiede di credere, nonostante tutto, che “sia possibile ricominciare, godere di nuovo della gioia e della pienezza di vita, dei doni di Dio”


La risposta viene fornita dal coro dei pagani che vedono l’impossibile diventare realtà, Israele che torna nella sua terra: “Il Signore ha fatto grandi cose per loro!”. Ad esso fa eco il cuore degli Israeliti: “Grandi cose ha fatto il Signore per noi!”.
Paolo, scrivendo ai cristiani di Filippi, evoca l’annuncio del vangelo, cioè l’”opera buona”, che chiede a Dio di portare a compimento nel giorno di Cristo Gesù. Da questa buona notizia sgorga una carità, chiamata a crescere in coscienza e pieno discernimento.
E’ la Parola, dunque il cuore della celebrazione di oggi: una parola di consolazione e di speranza destinata agli uomini smarriti nei percorsi dell’esilio (prima lettura); una Parola che scende sul profeta nel deserto e che come “voce che grida”, voce forte, allerta sulla venuta di Dio e spinge alla conversione (vangelo); una Parola che provoca un cambiamento in coloro che la accolgono: fa comprendere il disegno di Dio, permette di discernere ciò che è meglio, suscita l’amore (seconda lettura).

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