XVI domenica del t.o. anno b IL SIGNORE GUIDA IL SUO POPOLO
Il volto dell’umanità di fronte a Gesù appare oggi come quello di un “gregge senza pastore”. Il pastore è immagine di Dio che conduce il suo popolo verso la salvezza. Egli difende il suo “gregge” dai pericoli, conosce la sua condizione, se ne prende cura perché ama ciascun singolo. La sua “autorità” è riconosciuta. Gesù farà propria questa immagine del pastore-guida e affiderà ai suoi apostoli il compito di rappresentarlo con l’esempio e la testimonianza in questa missione. La chiesa tutta è messa di fronte a questo impegno: essere segno credibile per l’umanità di oggi, essere “pastore buono” per tutti coloro che cercano orientamento e verità per la loro vita.
L’immagine del vangelo di una umanità che appare agli occhi di Gesù come “pecore senza pastore” non può lasciarci indifferenti. Gesù si commuove per loro e si mette ad insegnare molte cose: ritroviamo qui la passione di Dio nelle vicende degli uomini e il loro bisogno di una guida sicura. A questa esigenza si connette pure la prima lettura, con la sua invettiva contro i cattivi pastori d’Israele, che non si occupano del gregge, ma cercano di soddisfare i propri interessi. E si connette anche la seconda lettura con la sua promessa che Cristo è colui che raduna il popolo di Dio, lo riconcilia e rappresenta la sua “pace”, perché toglie ogni barriera e supera ogni divisione.
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