Attualità (5-06-2016)

UNA BUONA NOTIZIA: LA LETIZIA DELL’AMORE FAMILIARE

“La famiglia è sotto attacco”. Un’affermazione certo vera, ma non nuova. Perché La famiglia è il luogo che “resiste all’assorbimento dell’individuo”. E, si sa, l’individuo isolato è più vulnerabile, più docile. Smontare la famiglia è abbattere un nucleo di resistenza ai condizionamenti.
Ma questo attacco, reale, non autorizza a dichiarare una guerra. Anche perché nelle guerre non ci sono mai vincitori, solo vittime. Che fare allora? Tracciare perimetri, innalzare muri difensivi, scomunicare chi è fuori?
Gesù, il “Dio capovolto”, insegna che non siamo noi a dover morire o uccidere per lui, per difenderlo, ma che è lui a morire per noi, per salvarci.
La nostra preoccupazione difensiva non tradisce in fondo una chiusura al potere trasfigurante della grazia?
Di fronte alle tenebre, piuttosto che maledire il buio, è meglio accendere una candela. Far brillare la luce dell’amore, ravvivare un fuoco che magari si è un po’ smorzato, e per questo attira sempre meno.
Ecco dunque la prospettiva che il Papa suggerisce di assumere: cogliere l’occasione non per incolpare il mondo della crisi innegabile della famiglia (tratteggiata con grande sensibilità nel capitolo 2), bensì per rigenerare un valore tanto spesso mortificato anche da chi lo vorrebbe promuovere: “Molte volte abbiamo agito con atteggiamento difensivo e sprechiamo le energie pastorali moltiplicando gli attacchi al mondo decadente, con poca capacità propositiva per indicare strade di felicità” (n. 38).
La famiglia non è semplicemente un’istituzione da difendere dal degrado, né tanto meno una forma perfetta e immune dal male: basta guardare alle storie familiari che ci presenta l’Antico Testamento (richiamate nel cap. 1).
La famiglia non è un mero modello sociale, ma “un interpellante mosaico formato da tante realtà diverse, piene di gioie, drammi e sogni” 8n. 57).
E’ insieme un’eredità e un compito (un “compito artigianale” n.16): è il luogo dove si custodisce un dinamismo di relazioni generative. “La coppia che ama e genera la vita è la vera ‘scultura’ vivente, capace di manifestare il Dio creatore e Salvatore”; “infatti la capacità di generare della coppia umana è la via attraverso la quale si sviluppa la storia della salvezza” (n. 11).

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